Malibu Beach Village, mai più senza arte in vacanza
L’arte, la natura e la varietà sociale tipica delle grandi metropoli si fondono per dare vita a una nuova idea di vacanza.
Andy Warhol credeva fortemente che l’arte non “meritasse” di essere confinata tra le mura dei musei e che nessun essere umano, per niente al mondo, dovrebbe mai privarsene. Al Malibu Beach Village le intuizioni del fondatore della pop art diventano realtà: il villaggio di nuova generazione guarda infatti al futuro, trasformandosi in una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto dove gli spazi sono anche pensati per offrire esperienze estetiche coinvolgenti. Per questo viene descritto come una Urban Art Oasis, un luogo che unisce il comfort e il relax di una vacanza al fermento artistico della metropoli.
Ogni luogo è un’opera d’arte
Sculture, murales, installazioni, percorsi fotografici e performance live pervadono l’ambiente ed entrano nella vita degli ospiti in ogni momento.
Con un progetto di Crew Art (street art at work) realizzato dallo street painter di fama mondiale Alessio B. lo spazio dell’animazione è decorato da un “murales” speciale, colorato dai bambini. Il creativo ha infatti tracciato i contorni di enormi disegni di Romero Britto, artista brasiliano neo-pop, e Keith Haring, icona della street art newyorkese, entro i quali tanti piccoli ospiti del villaggio hanno potuto e possono continuare a esprimere la propria creatività.
Lo stesso artista ha realizzato anche “FRAGILE” il graffito che decora il muro della terrazza del ristorante, Clubino Art, per ricordarci la fragilità delle certezze in cui talvolta l’essere umano tende a barricarsi.
La novità assoluta è rappresentata dall’attenzione del villaggio verso lo Yarn Bombing, letteralmente “esplosione di filati”, un tipo di arte di strada che colora l’ambiente con manufatti a maglia o ad uncinetto. Questa forma d’arte è nata nelle strade degli Stati Uniti nel 2005, un movimento internazionale che colora le città, “vestendole” con installazioni in lana e cotone per trasmettere messaggi pacifisti e positivi. Si possono rivestire arredi urbani, statue, alberi e altro ancora, donando all’ambiente un carattere gioioso e colorato.
Nelle nuove Mobile Homes, invece, gli scatti delle fotografe Anna Socci e Sonia Uniati, si susseguono a tutta parete mentre le aree verdi sono adornate da farfalle (per l’installazione “Flight of wings”) e girandole (“White wind”) che, come fiori o farfalle reali, si confondono con l’ambiente, rendendolo delicato e avvolgente. Le installazioni sono curate dall’architetto e designer Simona M. Favrin con e-gardening.
La piena fusione dell’arte con l’ambiente si percepisce anche nel progetto di MyEquilibria, una palestra a cielo aperto il cui design richiama gli elementi naturali in linea con la filosofia “green” del Villaggio; un grande “albero” di metallo bianco cattura l’attenzione nel contesto di una struttura pensata per allenamenti a corpo libero da praticare a diretto contatto con la natura.
L’arte si respira e… si coltiva
Le porte del Malibu sono aperte agli artisti del panorama internazionale e alle giovani promesse dell’arte contemporanea. Il villaggio promuove infatti la crescita dell’arte e la ricerca di nuovi talenti, in tutti i settori, senza porre limiti alla creatività. Con un facile format da compilare online offre infatti la possibilità a tutti gli artisti che volessero collaborare di candidarsi con un proprio progetto o un’idea ad hoc (per collaborare, clicca qui).
Artisti al Malibu
Alessio B. è uno degli street artist più in voga del panorama italiano. Padovano, classe 1971, grande conoscitore del lavoro di Bleck le rat e Banksy, ha portato in tutte le grandi capitali europee, soprattutto Parigi e Berlino, e fino in Florida, a New York e in Corea i suoi disegni. È noto per la rappresentazione di bambini che si tengono per mano, che disegnano cuori sul muro o guardano il cielo stellato e sottendono messaggi pacifisti volti a un futuro migliore. Nel 2013 ha esposto alla Biennale d’Arte contemporanea di Venezia, nel 2015 alla manifestazione internazionale Cut it Out di Berlino, nel 2017 ha inaugurato il museo Urban Nation di Berlino e la sezione Urban Art della Paris Art Fair-Art Elisees, poi la Galleria Civica Cavour di Padova.
Anna Socci e Sonia Uniati sono invece fotografe e creative professioniste mentre Simona Favrin porta nel villaggio la sua abilità nella progettazione di spazi interni ed esterni, sperimentando il connubio acqua-vetro. È un architetto appassionato ed esperto di vetro artistico, con un’approfondita conoscenza dei metodi e delle tecniche della produzione vetraria nel campo del design del vetro.